Giorno 8: Rientro

 

Sì sì, lo so, con ‘sta storia vi ho proprio annoiato, ma a me andava di raccontarvela. In effetti avrei potuto fare di meglio, ma ogni tanto anche io sono vittima del blocco dello scrittore. Inoltre per ora mi stanno accadendo tante cose ed ho dovuto fronteggiare tanti piccoli problemi pratici, per cui scrivere non è stato sempre semplice e spontaneo. Per cui, almeno in conclusione, cercherò di essere breve e conciso.

Il ritorno non è stato semplice perché a causa del mal tempo ci siam fatti il giro di mezza Europa. L’obbiettivo era dribblare i nubifragi che in quei giorni falcidiavano la svizzera ed il Nord Italia. Posta l’impraticabilità del San Gottardo la scelta obbligata diventa una ed una sola: il Monte Bianco (leggete un po’ come la voce narrante di Fantozzi). Questo comporta tutta una serie di allungamenti di percorso che ci portano ad attraversare nell’ordine: Belgio, Francia, Svizzera. In Francia ci siam fermati per la cena e  lì ho avuto modo di valorizzare tutto il mio repertorio in lingua francese: mi son sentito davvero figo. In mezzo ad una massa di gente che a mala pena conosce certe sfumature della lingua italiana io sfoggio di fronte alla signora del self-service la seguente frase: “Bonne soire, je voudrait le jambon avec le pomme frites”. Livelli di esaltazione megagalattici alla risposta positiva della signora (che in quel momento, pur essendo un cesso di livelli gigabolici, mi parve la donna più bella del mondo per l’enorme soddisfazione che mi aveva dato). Rinfrancati dal lauto pasto si ritorna sul pullman e  verso le 2 di notte finalmente si giunge in Milano. Il resto è vita di tutti i giorni. Così si conclude la mia avventura in suolo germanico.

 

Volendo tirare le somme il commento che mi sento di fare è questo: la GMG è fatta dalle persone e le persone sappiamo tutti come sono fatte… Ci sono le persone grezze, ci sono le persone superficiali, ma c’è anche qualcuno che prova a prendere tutto sul serio. Le  manifestazioni di stupidità sono spesso le più appariscenti, ma non bisogna che queste distolgano l’attenzione da quanto c’è di buono e di sano in certe iniziative.

Ognuno è responsabile, sia nelle intenzioni che nelle azioni, del modo in cui ha vissuto la GMG e dell’immagine di essa che ha contribuito a dare al “mondo”. Se certe cose sono andate storte, se certi messaggi sono stati fraintesi e mascherati, la colpa non non è della GMG, ma del fatto che la madre degli stupidi è sempre incinta.
 
Ciaü! =)
 
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