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Springtime for pargolo

Tradizionalmente i popoli antichi solevano identificare l’inizio dell’anno con la primavera, celebrando il risveglio della natura con i cosiddetti “riti di primavera”. Su queste antiche tradizioni si innesta la Pasqua cristiana che rinnova e riempie di significato nuovo quei gesti antichi che l’uomo compie da millenni. La benedizione del fuoco, la benedizione dell’acqua, la celebrazione della rinascita dopo la morte. La primavera della natura diventa tutt’uno con la resurrezione del Cristo, ed il simbolo si confonde col significato. Tempo di Pasqua, tempo di primavera, tempo di “passaggio”, tempo di cambiamenti, tempo di rinascita… Sembrano frasi da trattato di antropologia, eppure  per me quest’anno risultano particolarmente dense di significato e profondamente vere: mercoledì scorso, infatti, mi è cambiata la vita. Finalmente è giunto il giorno del tanto atteso e sospirato esame di dottorato (carina la rima, ma so di poter fare di meglio). Per la prima volta mi trovo a competere straniero in terra straniera, potendo confidare principalmente sulle mie sole forze ed il mio ingegno. Nonostante i presagi infausti (dalla sveglia che non suona, all’attorcigliamento delle budella, dal prof. che ti “abbandona” causa fatalità all’uscita dell’unico tema che non ti è congeniale) riesco a vincere il mio posto di dottorato in “sistemi energetici ed ambiente” presso le divine università di Lecce + Catania. E fin qui c’è solo da essere contenti. Ma la vita non ti dà mai niente per niente e se da un lato ottieni dall’altro sei tu a dover dare. La cosa meravigliosa ed al tempo stesso difficile da mandar giù è che la mia borsa di studio verrà pagata dalla Isotta Fraschini (e per chi sa chi è lo sa, per chi non lo sa è l’azienda leader per la produzione di motori diesel di media e grossa taglia, vedi motori navali e simili) e ciò implicherà un mio trasferimento a Bari in tempi abbastanza brevi (circa un mesetto). Inutile dirvi che la cosa è piovuta dal cielo al di là delle più rosee aspettative. In base ai programmi, qualora avessi vinto (e non era neanche sicuro) sarei rimasto in Catania e male che fosse andata avrei dovuto trascorrere qualche mese a Lecce. Mercoledì invece sono stato posto di fronte  ad una scelta cruciale: o accetti di andare a Bari (sottinteso: per i prossimi tre anni) oppure rinunci al tuo posto di dottorato. Sgomento, telefonate e poi: “sì accetto”.

Così nuove ed insperate prospettive si aprono nella vita del pargolo. Chissà quali straordinarie avventure lo attendono nella terra della Nuvolapazza e del Bambino Cattivo. Confesso di essere da un lato sovraeccitato e dall’altro molto spaventato. Grandi cambiamenti all’orizzonte: che sia la volta buona che riesca a dare una svolta alla mia vita? Mah, forse sono le solite pippe mentali, le solite aspettative retoriche. In ogni caso qualcosa è già cambiato e spero mi costringa a cambiare. In meglio.

Ci sarebbero tante altre cose da dire e da spigare, ma non è sempre facile. Forse esagero? O forse no. Cerco solo di dare la giusta importanza alle cose. In ogni caso confuso e felice.

 

A questo punto auguro a tutti voi, ma soprattutto a tutte voi tanti auguri di una buona, felice e serena Pasqua! Cia! =)

Vi saluto con una citazione dal Timeo di Platone: certo non sarà una botta di allegria però è profondamente vera e dimostra, ancora una volta come la nostra vita sia fatta di dualità, come del resto ci insegna la Pasqua…

 

“…Che cosa strana sembra essere questa che dagli uomini viene chiamata piacere; e come sorprendentemente essa, per sua natura, si trova con quello che sembra il suo contrario: il dolore. Ed essi tutti e due insieme non vogliono coesistere nell’uomo, ma se poi qualcuno insegue l’uno di questi e l’afferra, egli, in un certo modo, è obbligato a prendere anche l’altro, come se fossero attaccati ad un sol apice pur essendo due…”

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Buon Anno!!!!!

Stanco dei soliti auguri di buon anno, volendovi in ogni caso porgere i miei più sentiti auguri di buon anno, prendo a prestito le parole del monologo finale del film: “The Big Kahuna”. Non che le parole che si dicano solitamente in queste occasioni non siano belle, è che vengono pronunciate per così troppe volte con così troppa leggerezza che talvolta suonano vecchie, noiose, consumate, ipocrite.

In particolare, quello che mi preme augurarvi è tanta serenità. Per il resto cercate di vivere con un occhio al presente ed un occhio al futuro, con un occhio a voi stessi e con uno agli altri…

Buon anno che finisce, buon anno che comincia!!!

Fate i bravi pargoli!!!!

 

 

 

Goditi potere e bellezza della tua gioventù. Non ci pensare.

Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite.

Ma credimi tra vent’anni guarderai quelle tue vecchie foto.

E in un modo che non puoi immaginare adesso.

 

Quante possibilità avevi di fronte

e che aspetto magnifico avevi!

Non eri per niente grasso come ti sembrava.

 

Non preoccuparti del futuro.

Oppure preoccupati ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un’equazione algebrica.

 

I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente, di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.

 

Fa’ una cosa ogni giorno che sei spaventato: canta!

 

Non essere crudele col cuore degli altri.

Non tollerare la gente che è crudele col tuo.

 

Lavati i denti.

 

Non perdere tempo con l’invidia: a volte sei in testa, a volte resti indietro.

La corsa è lunga e, alla fine, è solo con te stesso.

 

Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti.

Se ci riesci veramente, dimmi come si fa…

 

Conserva tutte le vecchie lettere d’amore,

butta i vecchi estratti-conto.

 

Rilassati!

 

Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita.

Le persone più interessanti che conosco a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita.

I quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno.

 

Prendi molto calcio.

 

Sii gentile con le tue ginocchia,

quando saranno partite ti mancheranno.

 

Forse ti sposerai o forse no.

Forse avrai figli o forse no.

Forse divorzierai a quarant’anni.

Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio.

Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso,

ma non rimproverarti neanche: le tue scelte sono scommesse,

come quelle di chiunque altro.

 

Goditi il tuo corpo,

usalo in tutti i modi che puoi,

senza paura e senza temere quel che pensa la gente.

E’ il più grande strumento che potrai mai avere.

 

Balla!

Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno.

 

Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai.

Non leggere le riviste di bellezza:

ti faranno solo sentire orrendo.

 

Cerca di conoscere i tuoi genitori,

non puoi sapere quando se ne andranno per sempre.

Tratta bene i tuoi fratelli,

sono il miglior legame con il passato

e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro.

 

Renditi conto che gli amici vanno e vengono,

ma alcuni, i più preziosi, rimarranno.

Datti da fare per colmare le distanze geografiche e gli stili di vita,

perché più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane.

 

Vivi a New York per un po’, ma lasciala prima che ti indurisca.

Vivi anche in California per un po’, ma lasciala prima che ti rammollisca.

 

Non fare pasticci con i capelli: se no, quando avrai quarant’anni, sembreranno di un ottantacinquenne.

 

Sii cauto nell’accettare consigli,

ma sii paziente con chi li dispensa.

I consigli sono una forma di nostalgia.

Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio,

ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte

e riciclarlo per più di quel che valga.

 

Ma accetta il consiglio… per questa volta.

 

 

The Big Kahuna

 

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Meeting people is easy

"If  you have been rejected many times in your life, then one more rejection isn’t going to make much difference. If you’re rejected, don’t automatically assume it’s your fault. The other person may have several reasons for not doing what you are asking her to do: none of it may have anything may have anything to do with you.

Perhaps the person is busy or not feeling well or not genuinely not interested in spending time with you. Rejections are part of everyday life. Don’t let them bother you. Keep reaching out to others. Keep reaching out to others. When you begin to receive positive responses then you are on the right track. It’s a matter of numbers. Count the positive responses and forget about rejections".

 

Radiohead

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Dippold l’ottico

Che cosa vedete adesso?
Globi di rosso, giallo, porpora.
Un momento! E adesso?
Mio padre e mia madre e le mie sorelle.
Sì. E adesso?
Cavalieri in armi, belle donne, visi gentili.
Provate questa.
Un campo di grano – una città.
Benissimo! E adesso?
Molte donne dagli occhi vivi e labbra schiuse.
Provate queste.
Soltanto un bicchiere su un tavolo.
Oh, capisco! Provate questa lente!
Soltanto uno spazio vuoto – non vedo nulla di particolare.
Bene, adesso!
Pini, un lago, un cielo d’estate.
Questa va meglio. E adesso?
Un libro.
Leggetemi una pagina.
Non posso. Gli occhi mi sfuggono di là dalla pagina.
Provate questa lente.
Abissi d’aria.
Ottimo. E adesso?
Luce, soltanto luce che trasforma tutto il mondo in giocattolo.
Benissimo, faremo gli occhiali così.

Vediamo chi di voi mi sa dire che cos’è, senza cercare su google… Vi piace?

 

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