E finalmente… la Theophania

 

Quella che ho raccontato fin qui è la GMG visibile agli occhi, quella dal vago sapore di fiera di paese, quella che ti fa pensare: ma io qui che cavolo ci sto a fare? Ma stando lì in mezzo, sgomberando la mente ed il cuore da ogni pregiudizio e da ogni interferenza (visiva o uditiva), ti accorgi c’è anche un’altra GMG. Quella che non si è vista in televisione, quella vissuta dalle persone, non dai manichini che gridano “Viva il Papa”, quella sentita nello spirito, quella che sarebbe dovuta essere, quella che solo alcuni hanno cercato, quella che solo alcuni si sono costruiti, quella vissuta con la devozione, passata nella contemplazione.

E finalmente ti accorgi che nonostante tutto, nonostante il macello, Cristo è lì in mezzo. Basta saperlo cercare… Così ti capita di incontrare Cristo negli occhietti di una bambina che prega, o nel bacio di due fidanzati avvolti dal manto stellato, nell’aspetto buffo di chi si è addormentato mentre pregava o ancora nei disegni che le nuvole formano la sera nel diradarsi, facendo scorgere quel raggio di sole che filtra simile alla speranza… (esercitazione di retorica: 7-). Poi c’è Cristo nel Santissimo Sacramento, nella cappella 1 po’ in disparte, per vedere il quale la gente si mette in fila nel cuore della notte.

In effetti forse io mi aspetto chissà quale grande teofania, chissà quale grande rivelazione o illuminazione, dimenticando che Dio ama manifestarsi nelle piccole cose ed in maniera invisibile e personale, senza dover per forza fare scrusciu (rumore), -come si dice a Catania-. In fondo la GMG non è solo una giornata, ma un’esperienza, e come tale è qualcosa che in ogni caso ti porti dentro e i cui effetti possono venir fuori anche sulla lunga distanza, anche in maniera inconscia, inconsapevole, involontaria (vi suggerisco di leggere il commento del conte al mio intervento sulla GMG precedente). Se non altro perché ti fa riflettere… Se non conosci il Cristianesimo ti invita ad interrogarti su di esso o per lo meno a porti il problema della sua esistenza; se lo conosci ti induce (se solo hai un minimo di onestà intellettuale…) a volerlo capire. Perché purtroppo conoscere non significa comprendere; in fondo una religione non è nozionismo o filosofia: non basta sapere chi era Cristo, cosa ha detto e cosa ha fatto: bisogna imparare ad amarlo… Queste affermazioni sanno di fritto e rifritto, ma nascondo una banalità solo apparente. Come se fosse facile…

In generale, da parte di tutti, c’è molta aspettativa per quello che dirà il Papa, magari ci si aspetta di sentire  qualcosa di nuovo, di rivoluzionario, di spettacolare. Beh, dal mio punto di vista il messaggio di Cristo è rivoluzionario sotto tanti aspetti, quindi in un certo senso, anche il discorso del Papa rivoluzionario fu. Pochi concetti e semplici, sulle basi essenziali della vita di un Cristiano. Andare a messa la domenica, riprendere in mano il catechismo, non accontentarsi una religione fai-da-te, aver fede nel fatto che l’amore trasforma qualunque cosa, in special modo la morte che non viene semplicemente trasfigurata o esorcizzata, ma viene sconfitta!

La sera della veglia il discorso del Papa non sembra molto incisivo, ma vi è una frase molto importante. A proposito del significato della parola adorazione (che è il leit motiv di questa GMG) specifica che: “occorre vivere secondo la misura del bambino di Betlemme” (il che ovviamente si sposa a meraviglia con lo spirito pargolico… ma, sottolineo, ovviamente non è per questo che la frase è importante).

Durante la messa invece il discorso si fa più ricco e sostanzioso; in riferimento al sacrificio di Cristo dice: “la violenza si trasforma in amore e quindi la morte in vita. Poiché questo atto tramuta la morte in amore, la morte come tale è già dal suo interno superata, è già presente in essa la risurrezione. La morte è, per così dire, intimamente ferita, così che non può più essere lei l’ultima parola”.

Poi c’è l’immagine dell’esplosione del bene che deve funzionare come la fissione nucleare (a parer mio un esempio assolutamente perfetto per dare l’idea), l’adorazione  come sottomissione e come contatto bocca a bocca e quindi amore.

Infine ribadisce che “l’Eucaristia deve diventare il centro della nostra vita”, che è un po’ il concetto su cui anche Giovanni Paolo II ha in insistito negli ultimi tempi.

Inoltre, ricorda che: “Chi ha scoperto Cristo deve portare altri verso di Lui. Una grande gioia non si può tenere per sé. Bisogna trasmetterla. In vaste parti del mondo esiste oggi una strana dimenticanza di Dio. Sembra che tutto vada ugualmente anche senza di Lui. Ma al tempo stesso esiste anche un sentimento di frustrazione di insoddisfazione di tutto e di tutti. Vien fatto di esclamare: Non è possibile che questa sia la vita! Davvero no. E così insieme alla dimenticanza di Dio esiste come un boom del religioso. … Ma non di rado la religione diventa quasi un prodotto di consumo…” Perciò alla fine l’invito è: “Cerchiamo noi stessi di conoscerLo (Cristo) sempre meglio per poter in modo convincente guidare anche gli altri verso di Lui”.

Domenica pomeriggio, terminata la messa, finisce ufficialmente la GMG. La stanchezza comincia a farsi sentire e il cervello comincia a rimacinare tutto quello che ha visto sentito e vissuto sino a quel momento.

Adesso rimangono solo alcune ore di cammino per raggiungere i pullman –evvai… :( –

  1. #1 di chicca il 30 novembre 2005 - 11:15

    sssssssssssciaooo pargolino!!!!!ho le dita che se pigio ancora un po\’ sulla tastiera mi si spezzano in 3…. sono CONGELATAAAAAAAAAAAbaciusssxxxxxxx

  2. #2 di Alessandra il 30 novembre 2005 - 11:18

    caro il mio pargoletto, ero già pronta a saltarti alla gola x aver detto che non hai trovato entusiasmante Harry Potter e il calice di fuoco… ma poi GIOVE, lasciando un commento sul mio space, mi ha detto che non capisci nulla di cinema e che ti si deve spiegare sempre tutto… x cui è tutto sistemato… in fondo è vero il pargolo A NOI CI piace così… ;-)Ma lo sai che negli space di MSN, si aggira un altro pargolo… un certo pargolo84…ciaoooooooooooooooooooooooooooooo

  3. #3 di Unknown il 30 novembre 2005 - 18:14

    non siamo sparite…cmq: la gmg è una pagliacciata. mi assumo la responsabilita di cio. ora volete fare il "cattolico pride" per far credere che siete fighi…ma per favore…a sto punto dovro aspettarmi la giornata mondiale dei moribondi e dei cadaveri in trasferta…di sicuro non vedo che senso ha sponsorizzare o lodare una situazione che acquista valore e senso solo dopo aver compreso che l\’unico merito sta proprio nella sua inutilita…insomma: fare chilometri e fatica per capire che il senso del cristianesimo non lo trovi li, ma invece nel sorriso della bambina che corre nel giardino sotto casa tua, a due metri da te…non è una gran genialata…

  4. #4 di pargolo il 30 novembre 2005 - 19:35

    In merito in quanto hai/avete detto: critiche scontate, retoriche e superficiali…Non è un discorso di sentirsi/essere più o meno fighi. E\’ questione che se credi di aver capito qualcosa di importante senti il dovere e il desiderio di comunicarla a chiunque…Non ho detto che il senso del cristianesimo non si trovi lì… Ho detto che per come è andata la gente ha fatto di tutto per non fartelo capire e/o per fartelo dimenticare.No che non ci fosse, ma che era nascosto e direi anche 1 po\’ distrattato. Non confondiamo l\’evento con le persone che accorrono al richiamo, ma senza ascoltare quello che si sta dicendo… Vale a dire: se la gente è stupida e pur professandosi cristiana non sa e non pratica nulla del crisitanesimo, come si può giudicare il cristianesimo e certe sue manifestazioni basandosi su queste persone?La tua/vostra conclusione sarebbe corretta se quelle simpatiche persone che hanno "guastato la festa" fossero stati degli esemplari di cristiano. Ma mi pare di aver parlato che molti fossero avventori, altri pagliacci ed una certa quota (non trascurabile, ma senza dubbio meno appariscente) di gente profondamente cristiana.D\’altro canto quando ci sono eventi "divulgativi" il rischio di snaturare il senso di quel che si vuole dire c\’è, ma (usando un paragone forse un po\’ fuori luogo) non possiamo giudicare uno spettacolo dal numero e dalla qualità degli spettatori…Ciaü! =)

  5. #5 di Unknown il 30 novembre 2005 - 21:41

    premetto che non ci sono problemi o giudizi di tipo morale da parte nostra. a dire il vero, "voi" della gmg ci avete garantito un bel po di risate. nel senso che a nostro parere, la riservatezza e il contegno che rendevano un momento di comunita come la messa qualcosa di degno, nobile e accorato, sono andati a farsi "benedire", nel momento in cui si è passati appunto dalla riservatezza e dal rispetto, alla modalita dell"evento". la religione è di per se il "relego", ossia il legame che ognuno stabilisce con il "metafisico". essere in comunicazione con qualcuno, quasi sempre, implica una forma di rispetto verso il proprio interlocutore. nella gmg si è passati dal rispetto, all\’espressione pura e semplice della propria felicita. perdere il controllo dei limiti in cui questa "felicita" aveva diritto di muoversi è stato mooooolto facile. vi siete percio ritrovati avventori dell\’ultim\’ora, pazzoidi di ogni sorta, e via dicendo.persone insomma che festeggiavano, certo, ma senza sapere COSA stessero festeggiando. perche in quei giorni "dio era la felicita, e la felicita era dio" (ci meravigliamo che questi momenti di "permissivismo" non abbiano dato il la agli sfoghi delle vostre repressioni "ancestrali"…). alla fine, era meglio se la gmg fosse stata ospitata sulla nave di briatore…

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