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Di buoi, di asini e di altre bestie da presepe


Il titolo suggestivo serve solo ad attirare l’attenzione, ma il post è tutt’altro che ispirato. Abbiate solo la compassione di lasciare un commento di auguri: per il prossimo anno ne avrò bisogno…


Anche quest’anno il Natale è passato senza lasciare vittime, nessuno di noi pensava di farcela ed invece, miracolo di Natale, tutti i sacri riti si sono consumati come la sacra tradizione voleva: regali, cibo, amici ed eventuali parenti: tutto al proprio posto!
Come però comincia ad accadere un po’ troppo spesso, siamo tutti a far festa, ma non c’è nessuno che si fili il Festeggiato… Lui, poverello, se ne sta buono buono “al freddo ed al gelo” sperando che qualcuno, anche solo incidentalmente, gli rivolga uno sguardo (non dico che gli debba offrire un pezzetto di panettone ed un bicchiere di spumante, ma almeno fargli un cenno, un saluto con la manina, sapete com’è, in fondo è il Suo il compleanno…), mentre noi ce la spassiamo allegramente scartando pacchi e bevendo prosecco.
In certe omelie ho sentito dire che a Natale dovremmo farci il cuore a capanna (il culo a capanna ce lo siamo già fatti durante il resto dell’anno tentando di non affogare in questa valle di lacrime) per poter accogliere metaforicamente il Bambinello dentro di noi; ma se ‘sto Bambinello, dopo più di due millenni, continua ancora a sentire freddo significa che in questo cuore ci sono ancora troppi spifferi… -Ci abbiamo il cuore bucato, come le braccia di un drogato…- E la cosa più assurda è che questo cuore bucato non sanguina, perché tanto, visto che ormai stiamo diventando sempre più bravi a fare a meno delle cose necessarie, abbiamo deciso che si può vivere anche senza sangue, come a dire che in fondo si può vivere anche senza l’essenziale della vita… Presuntuosetti direi…
Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa e poi? Tutto come prima. La famiglia, l’economia, la crisi: cosa è cambiato? Tutto è esattamente come prima, come se nulla fosse successo. Ripercorriamo come il gregge gli stessi passi, ripetiamo gli stessi errori, con l’aggravante che siamo lucidi, le cose le vediamo, ma è più comodo fare fronte compatto ed andare avanti tutti e comunque ad oltranza, tanto pensare a che serve… Succede così che se un tempo (giusto qualche millennio fa) i nostri avi erano i pastori del presepe globale, oggi noi ci ritroviamo a far le pecore…
Ma con tutto questo io non so esattamente cosa voglio dire, perché all’ultimo dell’anno mi sento smarrito anche io. Credevo di essere andato avanti, ma andavo avanti in tondo e le domande che pesavano l’anno passato di questi tempi sono le stesse che pesano adesso.
Ho passato un anno buono e sono contento, anzi felice. Il 2010 mi ha dato molto più di quanto mi aspettassi e questo da un lato mi esalta e soprattutto mi dà tutta quella sicurezza, determinazione e sfrontatezza che in tutti questi anni non ho mai avuto. Dall’altro il fatto di aver attraversato il 2010 come  una specie di salto nell’iperspazio (in cui ho avuto l’impressione di aver vissuto condensati 2 o 3 anni in una volta) ed il parallelo rimpinguarsi della mia autostima un po’ mi spaventano perché adesso, dopo essere finito ben oltre la mia immaginazione, mi trovo in seria difficoltà nell’immaginare il mio futuro. È vero che la vita va vissuta come una sorpresa, ma avere anche solo una vaga idea di quel che potrà succedere di certo aiuta ad indirizzare meglio i colpi. Io invece mi sento un pochetto confuso perché non riesco a bene pensare alla prossima mossa. Bisogna sempre pensare alla prossima mossa, l’ho sempre fatto, ma stavolta sono spiazzato.  Bon!
A volte penso che se il Signore mi ha dato così tanto, specie negli ultimi tempi è perché si prepara a chiedermi qualcosa di grosso. Ma questa visione “do ut des” sarebbe sin troppo umana, e Dio di certo non si abbasserebbe mai a fare un ricatto del genere. Di sicuro mi sta caricando ben bene per fare qualcosa di grosso. Ma cosa?
Ad ogni modo, pare che la stessa sorte di un 2010 costellato di successi sia capitata a diverse persone a me care a tal punto da pensare che forse il grande progetto non coinvolga solo me, ma anche tutto un certo insieme di persone spiritualmente affini…
Per scoprire cosa il Padre Eterno tiene in serbo per noi non ci resta che rimanere sintonizzati su questo entusiasmante 2011.


Auguri di vero cuore a tutti voi! Buon Anno!!!!


E ricordate che everybody needs somebody to love! ;)

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